mercoledì 27 febbraio 2013

Aurelio Fierro


Il suo debutto risale al 1951, quando vinse un concorso di Voci Nuove, classificandosi primo su seicento concorrenti; questo gli consentì di firmare un contratto con laDurium, con cui avrebbe poi inciso una serie di canzoni in lingua napoletana e inlingua italiana. Nel 1952 vinse con il brano Rose, poveri rrose! il I Festival di Castellammare di Stabia. Questo lo spinse a lasciare la professione di ingegnere per potersi dedicare unicamente alla musica . Il suo primo grande successo fu Scapricciatiello. In seguito venne la celebreLazzarella, scritta da Domenico Modugno, che divenne anche un successo cinematografico. Fierro ha partecipato a sei edizioni del Festival della canzone italiana di Sanremo(1958, 1959, 1961, 1962, 1963 e 1964) e a diverse edizioni del Festival della canzone napoletana, del quale ha vinto cinque edizioni.
Uno dei suoi ultimi successi, molto conosciuto anche all'estero, presentato ad un Festival di Napoli in coppia con Giorgio Gaber, è 'A pizza, testo di Alberto Testa. Ha recitato con attori del calibro di Tina Pica, Pupella Maggio, Nino Manfredi, Sylva Koscina. È stato anche discografico, fondando e dirigendo la casa discografica King, che ebbe tra i primi anni sessanta e la prima metà degli anni settanta notevole importanza anche a livello nazionale, con l'artista di punta Peppino Gagliardi. Nel 1976, per commemorare la scomparsa del compositore Salvatore Mazzocco, la casa discografica Durium dedica a quest'ultimo l'album La Napoli di Salvatore Mazzocco: cantano Aurelio Fierro, Mirna Doris, Mario Trevi. A Napoli aprì un fortunato ristorante, 'A canzuncella, che soprattutto il sabato sera si riempiva di clienti in occasione del suo dinner show. Studioso della cultura e delle tradizioni napoletane, sempre a Napoli avrebbe voluto fondare un museo della canzone con annesso piccolo teatro per i turisti, ma il progetto non andò in porto. Riuscì invece a pubblicare una Grammatica della lingua napoletana e, per la Rusconi, un libro di Fiabe e leggende napoletane. Per tutti gli anni novanta fu impegnato nella stesura di una Enciclopedia storica della canzone in quattro volumi, che non riuscì tuttavia a dare alle stampe. Nel 2002, con una delle sue ultime esibizioni, partecipa al Premio Carosone. Muore nel 2005 dopo essere stato colpito da ictus, e viene sepolto nella cappella di famiglia nel cimitero di Montella.


Aurelio Fierro (Montella, September 13, 1923) was born in Montella, Province of Avellino, where the family had a construction company and where an uncle had opened in 1932, a movie theater.

His debut dates back to 1951, when he won a competition to New Voices, finishing first of six hundred competitors, and this allowed him to sign a contract with laDurium, which was later recorded a series of songs in Neapolitan and Italian inlingua. In 1952 he won with the song Rose, poor rrose! The Festival of the Castellammare di Stabia. This prompted him to leave the engineering profession to devote himself exclusively to music. His first big success was Scapegoat. Later came the celebreLazzarella, written by Domenico Modugno, who also became a blockbuster. Fierro has participated in six editions of the Italian Song Festival in Sanremo (1958, 1959, 1961, 1962, 1963 and 1964) and several editions of the Festival of Neapolitan song, which has won five editions.

His famous Guaglione reason (which was a duet with Grace Gresi the Festival of Naples) has been translated into several languages, thanks to the many tour the singer performed in the USA and Canada for the benefit of numerous colonies of Italian immigrants in the late fifties in the North American continent. This song made him very popular in Eastern Europe and inGiappone. The French version, Child, was sung by Dalida.

One of his recent successes, well-known abroad, presented at a Festival of Naples paired with Giorgio Gaber is' A Pizza, text by Alberto Testa. He starred with the likes of Tina Pica, Pupella May, Nino Manfredi, Sylva Koscina. It has also been recording, founding and directing the label King, who was among the early sixties and the first half of the seventies considerable importance at the national level, with the leading artist Peppino Gagliardi. In 1976, to commemorate the death of the composer Salvatore Mazzocco, the label dedicated to the latter Durium album The Naples Salvatore Mazzocco: singing Aurelio Fierro, Annie Lennox, Mario Trevi. In Naples, he opened a successful restaurant, 'A Canzuncella, especially on Saturday night that was filled with customers at his dinner show. Student of the culture and traditions of Naples, Naples always wanted to build a museum of song also a small theater for tourists, but the project did not go ahead. Managed instead to publish a Grammar of the Neapolitan language, and for the Rusconi, a book of fairy tales and legends Naples. For the nineties it was engaged in writing a historical Encyclopedia of the song in four volumes, which failed, however, to give to the press. In 2002, one of his last performances, participates in the Premio Carosone. He died in 2005 after suffering a stroke, and was buried in the family chapel in the cemetery of Montella.

Foto di Napoli - Photo of Naples



                                                                   Tipico vicolo di Napoli.

                                                                  Typical Neapolitan street.

martedì 26 febbraio 2013

Arcipelago delle Sirenuse - Archipelago Sirenuse

L’arcipelago delle Sirenuse (oggi Li Galli) davanti a Positano, composto da tre isolette solitarie e rocciose, era ritenuto la sede delle mitiche Sirene che attraevano con il loro canto i naviganti facendoli naufragare. Il mito serviva da avviso: non avvicinatevi troppo alle isole che finite sugli scogli! 

E' un aricpelago appartenente al comune di Positano ed è costituito da tre isole: Gallo Lungo, La Rotonda, Dei Briganti a Nord della Rotonda.

Gallo Lungo è la più grande delle tre ed è l'unica ad essere stata abitata fin dai tempi dei Romani.

A ovest di Gallo Lungo si trovano La Rotonda Dei Briganti a nord della Rotonda, quest'ultima più comunemente viene chiamata La Castelluccia.






The Sirenuse archipelago (now Li Galli) in front of Positano, consisting of three solitary, rocky, was considered the seat of the sirens that attracted sailors with their song making shipwreck. The myth served as a warning: Do not get too close to the islands that ended on the rocks!

It 'sa aricpelago belongs to Positano and consists of three islands, Gallo Lungo, La Rotonda, Dei Briganti north of the Rotunda.


Gallo Lungo is the largest of the three and is the only one to have been inhabited since Roman times.


To the west of Gallo Lungo are La Rotonda and Dei Briganti north of the Rotunda, the latter more commonly called The Castelluccia.

Buongiorno - Good Morning



Buongiorno da Napoli.Panorama di Fuorigrotta. 

Good morning from Napoli.View of Fuorigrotta.

lunedì 25 febbraio 2013

Scrigno di melanzane - Casket of eggplant

INGREDIENTI:2 o 3 melanzane grandi-4 5 fette di prosciutto cotto-1 mozzarella grande-2 3 uova-sale qb-pangrattato-olio-farina-noce moscata a piacere.
PROCEDIMENTO:tagliare le melanzane a fettine ,mettere sulle melanzane il prosciutto cotto e la mozzarella.Sbattere le uova salare e mettere un pizzico di noce moscata, passare le melanzane x bene prima nella farina e poi nell'uovo .A questo punto panare da entrambi i lati ,disporre su una teglia della carta da forno unta di olio ,mettere le melanzane e aggiungere dell'olio sopra.Cuocere in forno ventilato a180 gr per 15 minuti.servire calde





INGREDIENTS: 2 large eggplants or 3-4 5 slices of ham mozzarella-1-2 3 large eggs-salt-breadcrumbs-oil-flour-nutmeg to taste.
PROCEDURE: Cut the eggplant into slices, put eggplant cooked ham and eggs mozzarella.Sbattere salt and a pinch of nutmeg, go aubergines x well in the flour and then the egg. Panare At this point both sides, place on a baking sheet baking paper greased with oil, place the eggplant and add oil sopra.Cuocere in a convection oven for 15 a180 gr minuti.servire hot

Pasta e ceci leggera - Pasta and chickpeas light


PASTA E CECI PER 2 PERSONE

Mettere in una pentola 2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva, un aglio e farlo imbiondire. Mettere i ceci già lessati nella pentola e aggiungere sale quanto basta ed un pizzico di origano. Far cuocere per circa mezzora al minimo. Aggiungere dell'acqua, portare a ebollizione e calare la pasta (100 gr. per 2 persone). Cuocere rispettando i minuti di cottura della pasta e facendo asciugare l'acqua. Lasciare riposare per qualche minuto e servire.
Per qualsiasi informazione: antugo@tiscali.it



                                                        PASTA AND CECI FOR 2 PEOPLE

Place in a pan 2 tablespoons of extra virgin olive oil, a garlic and fry. Put the chickpeas already cooked in the pot and add salt to taste and a pinch of oregano. Cook for about half an hour to a minimum. Add water, bring to a boil and drop the pasta (100 gr. Per 2 people). Bake respecting the minutes of cooking of the dough and making dry water. Let stand for a few minutes and serve.

For further information: antugo@tiscali.it


Good morning - Buongiorno


Have a nice day the sun shine in and out of you.

domenica 24 febbraio 2013

Calzoncini di Pinuccia - Shorts Pinuccia

Ingredients:
300 gr. of flour Manitoba
150 gr. of water
1 cube of yeast
2 tablespoons olive oil
salt to taste


Ingredienti:
300 gr. di farina Manitoba
150 gr. di acqua
1 cubetto di lievito
2 cucchiai di olio
sale q.b.



Preparare l'impasto e farlo crescere per 1 ora circa.

Prepare the dough and let it rise for about 1 hour.




Stendere la pasta e fare dei dischetti.

Roll out the dough and make the discs.




Mettere al centro un poco di pesto rosso e dei pezzettini di provola.

Focusing on a little red pesto and pieces of provolone.



Chiudere i calzoncini e friggere in abbondante olio.

Close the shorts and fry in deep fat.



Per qualsiasi informazione: antugo@tiscali.it

For any further information: antugo@tiscali.it


BANKNOTES on display - BANCONOTE in mostra

Tonight at the Teatro di San Carlo, the exhibition "BANKNOTES on display."

The faces of Music and Italian literature from the valuable archives of the Bank of Italy, "a special exhibition of historical notes, devoted to Verdi.

On the show, among other things, the bill one thousand pounds (editions 1962 and 1969) with the portrait of Verdi, the bill one hundred thousand lire (1967) with the face of Alessandro Manzoni, and the bill five thousand lire (1985) dedicated to Vincenzo Bellini.



Stasera al Teatro di San Carlo, la mostra "BANCONOTE in mostra".

I volti della Musica e della letteratura italiane dal prezioso archivio della Banca d’Italia», una speciale esposizione di storiche banconote, dedicata a Verdi. 

In mostra, tra le altre, la banconota da lire mille (edizioni 1962 e 1969) con il ritratto di Verdi, la banconota da lire centomila (1967) con il volto di Alessandro Manzoni, e la banconota da lire cinquemila (1985) dedicata a Vincenzo Bellini.

Anniversario della nascita di Enrico Caruso - Anniversary of the birth of Enrico Caruso

Monday, February 25, from 9 am to 13 extraordinary openness and free of Enrico Caruso Museum, Villa Bellosguardo, in Lastra a Signa, in centoquarantesimo anniversary of the birth of Enrico Caruso.
 
The Enrico Caruso Museum, Villa Bellosguardo, in Lastra a Signa, is open on an exceptional and free, Monday, Feb. 25, from 9 am to 13 centoquarantesimo the occasion of the anniversary of the birth of the Master. Enrico Caruso, was made February 25, 1873, in Naples in the Via San Giovaniello Otticalli, n.7. Occasion is the exhibition "Caruso saw and wrote" that traces the luck bibliographic Enrico Caruso. A story in pictures and words that are not yet completed. The Museum bookshop offers a link with the bicentenary of Verdi with the sale of a casket which contains two CDs with 43 engravings made ​​by Enrico Caruso, between 1902 and 1918, romances drawn from the works of Giuseppe Verdi. The edition is accompanied by a critical apparatus and informative. The songs were recorded by "talking machines" of the era, Victor Talking Machine, leaving the characteristic noise without the need for burning.


Lunedì 25 febbraio, dalle ore 9 alle 13, apertura straordinaria e gratuita del Museo Enrico Caruso, a Villa Bellosguardo, a Lastra a Signa, nel centoquarantesimo anniversario della nascita di Enrico Caruso.
 
Il Museo Enrico Caruso, a Villa Bellosguardo, a Lastra a Signa, è aperto in via straordinaria e gratuita, lunedì 25 febbraio, dalle ore 9 alle 13, nella ricorrenza del centoquarantesimo anniversario della nascita del Maestro. Enrico Caruso nasceva, infatti, il 25 febbraio 1873, a Napoli in via San Giovaniello agli Otticalli, n.7. Nell’occasione è allestita la mostra “Caruso visto e scritto” che ripercorre la fortuna bibliografica di Enrico Caruso. Una storia per immagini e parole che non si è ancora conclusa.  Il bookshop del Museo offre un collegamento con il bicentenario verdiano con la vendita di un cofanetto che raccoglie due cd con 43 incisioni effettuate da Enrico Caruso, tra il 1902 e il 1918, di romanze tratte da opere di Giuseppe Verdi. L’edizione è corredata di un apparato critico-informativo. I brani sono stati registrati dalle “macchine parlanti” d’epoca, Victor Talking Machine, lasciando il caratteristico fruscio senza interventi di masterizzazione.
 

Felice Domenica - Happy Sunday


sabato 23 febbraio 2013

GALLERIA UMBERTO I


The Galleria Umberto I is a shopping mall built in Naples between 1887 and 1890, the area on which stands the gallery was already intensely urbanized in the sixteenth century and was characterized by a maze of streets parallel connected by short alleys, from Via Toledo sboccavano in front of Castel Nuovo. These alleys enjoyed a bad reputation because there were taverns, houses of ill repute and drunk there crimes of all kinds. The fame acquired over the centuries the area was maintained for most of the nineteenth century. In the eighties of the nineteenth century, the degradation touched extremes: in the streets rose six-story buildings, the level of hygiene was poor and it is no wonder that between 1835 and 1884 in this area had occurred nine cholera epidemics. Under the pressure of public opinion after the epidemic of 1884 he began to consider government intervention. In 1885 was passed the Law for the rehabilitation of the city of Naples (that time was just said the reorganization), whereby the area of ​​Santa Brigida received a new territorial definition. Were a number of proposals, the project turned out winning was to engineer Emmanuel Rocco, then taken up by Antonio Curri and enlarged by Ernesto di Mauro later. This project included a gallery with four arms that intersected in a cruise octagon covered by a dome. The demolition of existing buildings (excluding building Capone) began May 1, 1887 and November 5 of the same year was the first stone building. Within three years, namely 19 November 1890, the new gallery was inaugurated.



La Galleria Umberto I è una galleria commerciale costruita a Napoli tra il 1887 e il 1890 La zona su cui sorge la Galleria era già intensamente urbanizzata nel XVI secolo ed era caratterizzata da un groviglio di strade parallele raccordate da brevi vicoli, che da via Toledo sboccavano di fronte a Castel Nuovo. Questi vicoli godevano di cattiva fama in quanto vi si trovavano taverne, case di malaffare e vi si  consumavano delitti di ogni genere. La fama conquistata nei secoli dalla zona si mantenne per quasi tutto l'Ottocento. Negli anni ottanta del XIX secolo il degrado toccò punte estreme: nei vicoli si levavano edifici a sei piani, la situazione igienica era pessima e non fa meraviglia che tra il 1835 ed il 1884 in questa area si fossero verificate ben nove epidemie di colera. Sotto la spinta dell'opinione pubblica, dopo l'epidemia de1884 si cominciò a considerare un intervento governativo. Nel 1885 fu approvata la Legge per il risanamento della città di Napoli (quel periodo fu appunto dettdel risanamento), grazie alla quale la zona di Santa Brigida ricevette una nuova definizione territoriale. Furono presentate varie proposte, il progetto che risultò vincente fu quello dell'ingegner Emmanuele Rocco, poi ripreso da Antonio Curri ed ampliato da Ernesto di Mauro successivamente. Tale progetto prevedeva una galleria a quattro braccia che si intersecavano in una crociera ottagonale coperta da una cupola. Le demolizioni degli edifici preesistenti (ad esclusione del palazzo Capone) iniziarono il 1 maggio 1887 ed il 5 novembre dello stesso anno fu posta la prima pietra dell'edificio. Nel giro di tre anni, precisamente il 19 novembre 1890, la nuova galleria veniva inaugurata.
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venerdì 22 febbraio 2013

‎'O Munaciello & 'A Bella 'Mbriana

‎'O Munaciello & 'A Bella 'Mbriana

Senza dubbio 'O Munaciello e' il personaggio piu' nominato e piu' temuto dai napoletani. Questi rappresenta lo spiritello dispettoso e bizzarro che, con il suo imprevedibile comportamento, ne fa l'entita' piu' citata nelle leggende. Al comportamento dispettoso spesso si accompagnano benevoli "lasciti" in moneta contante. In questo caso non bisogna rivelare a nessuno l'episodio, pena l'accanimento del Munaciello nei nostri confronti. Non e' raro un comportamento da rattuso in presenza delle giovani e belle donne.
Vi sono due ipotesi sulla sua origine:
La prima ipotesi vuole l'inizio di tutta la vicenda intorno all'anno 1445 durante il regno Aragonese. La bella Caterinella Frezza, figlia di un ricco mercante di stoffe, si innamora del bel Stefano Mariconda, un garzone. Naturalmente l'amore tra i due e' fortemente contrastato. Il fato volle che finisse in tragedia. Stefano viene assassinato nel luogo dei loro incontri segreti mentre Caterinella si rinchiude in un convento. Di lì a pochi mesi nascerà un bambino da Caterinella. Le suore del convento lo adotteranno cucendogli loro stesse vestiti simili a quelli monacali con un cappuccio per mascherare le deformita' di cui il ragazzo soffriva. Fu così che per le strade di Napoli veniva chiamato " lu munaciello". Gli si attribuirono poteri magici fino ad arrivare alla leggenda che oggi tutti i napoletani conoscono. Anche lu munaciello morì misteriosamente.
La seconda ipotesi vuole che il Munaciello sia il gestore degli antichi pozzi d'acqua che, in molti casi, aveva facile accesso nella case passando attraverso i cunicoli che servivano a calare il secchio. I dispetti li faceva, secondo me, perche' i proprietari del pozzo non provvedevano a pagarlo per i suoi servizi.
Comunque resta il mistero di questo personaggio molto spesso associato alla parte cattiva dell'animo umano, al demonio che si nasconde e che e' sempre pronto ad afferrarci e che i napoletani cercano da sempre di evitare.
Il personaggio indicato come 'A Bella 'Mbriana, invece, rappresenta lo spirito benigno. E' una sorta di anti-munaciello. Avere questa presenza nelle case significa benessere e salute. E' rappresentata come una bella donna molto ben vestita paragonabile alla fata delle favole dei bambini. E' anche detta Meriana oppure 'Mmeriana.
La derivazione etimologica proviene dal latino meridiana il cui mariana indica l'ombra quasi a rappresentare un'ombra sotto cui ripararsi oppure indica il significato etereo dell'essere. A testimonianza dell'affetto dei napoletani verso questa figura, e' molto comune a Napoli il cognome Imbriani derivante, appunto, da 'Mbriana.
Ultimo dettaglio importante: nella casa bisogna sempre lasciare una sedia libera perche' potrebbe entrare 'A bella 'Mbriana e sedersi per riposare. Se tutte le sedie fossero occupate la nostra Amica potrebbe andare via con tutte le sciagure derivanti dalla mancata ospitalita'!







'O Munaciello &' A Beautiful 'Mbriana

No doubt 'O Munaciello and' the character more 'named and more' feared by the Neapolitans. Such is the sprite spiteful and bizarre, with its unpredictable behavior, makes the entity 'more' mentioned in the legends. Spiteful behavior often accompany benevolent "legacies" in cash. In this case we must not tell anyone about the incident, otherwise the fury of Munaciello against us. Not 'unusual behavior from rattuso in the presence of young and beautiful women.
There are two hypotheses about its origin:
The first hypothesis takes the start of the whole story about the year 1445 during the reign Aragonese. The beautiful Catherine Frezza, daughter of a wealthy cloth merchant, falls in love with the handsome Stephen Mariconda, a boy. Of course the love between the two and 'strongly opposed. As fate would have ended in tragedy. Stefano was assassinated in place of their secret meetings while Catherine locks herself in a convent. A few months will see a child from Catherine. The nuns of the convent will adopt cucendogli their own clothes like that monk with a hood to hide the deformities' that the boy suffered. So it was that on the streets of Naples was called "lu munaciello." The were attributed magical powers up to the legend that today all the Neapolitans know. Lu munaciello also died mysteriously.
The second hypothesis wants the Munaciello both the manager of the ancient water wells that, in many cases, had easy access in homes passing through the tunnels that were used to lower the bucket. I was teasing them, according to me, 'cause the owners of the well took care to pay him for his services.
Still remains the mystery of this character often associated with the bad part of the human soul to the devil hiding and which 'always there to catch us and that the Neapolitans always try to avoid.
The character referred to as 'A Beautiful' Mbriana, represents the good spirit. It 'a kind of anti-munaciello. Having this presence in the home means well-being and health. E 'is represented as a beautiful woman dressed very well comparable to the fairy tales of children. It 'also said Meriana or' Mmeriana.
The etymological derivation comes from the Latin sundial whose shadow indicates the Marian almost to represent a shadow over their heads, or points out the significance of being ethereal. A testimony of the affection of Neapolitans to this figure, and 'very common surname in Naples Imbriani resulting, say, from' Mbriana.
Last important detail: in the house you should always leave an empty chair 'cause it could get' A beautiful 'Mbriana and sit down to rest. If all the chairs were occupied our friend could go away with all the miseries arising from non-hospitality '!

venerdì 15 febbraio 2013

COMPLEANNO DI TOTO' - BIRTHDAY TOTO '


Il 15 febbraio 1898 alle ore 7.30 Antonio De Curtis, in arte Totò,  nasce al rione Sanità al civico 109 di via Santa Maria Antesaecula a Napoli.  E’ proprio di oggi la notizia che il Fai, il Fondo Ambiente Italiano, ha annunciato che il museo dedicato a Totò è tra i 10Luoghi del cuore” in Italia, grazie alle numerose segnalazioni ricevute. Al quarto posto di questa classifica, infatti, c’è proprio il Museo di Totò nel Rione Sanità di Napoli (43.126 persone lo hanno scelto). Il Rione Sanità rappresenta il “luogo del cuore” dal quale ripartire per tener viva la memoria del grande artista napoletano nei cuori dei suoi concittadini.  Nell’ambito dell’ iniziativa “I luoghi del cuore” si intende infatti promuovere il recupero e la valorizzazione dell’immagine di Totò, partendo proprio dal Rione Sanità, il luogo natale che gli ha dato le origini.   L’intento non è legato al solo recupero architettonico di un luogo storico, ma – attraverso il censimento promosso dalla campagna stessa – a sensibilizzare i cittadini napoletani verso il ripristino e mantenimento della figura di un grande artista che ha rivoluzionato la commedia italiana e non solo.
Attualmente l’intero patrimonio storico-artistico del Rione Sanità è oggetto di un importante processo di valorizzazione, a partire dalla riapertura delle Catacombe di San Gennaro affidate ad una cooperativa sociale formata da giovani guide del quartiere. Da queste iniziative è nato il tour” IL Miglio D’Oro 
che oggi promuove i tesori del quartiere (Museo di San Gennaro in primis) e che interesserà anche i luoghi dedicati a Totò, quali imprescindibili tesori della memoria storica, culturale ed artistica del territorio.




On February 15, 1898 at 7:30 am Antonio De Curtis, aka Toto, was born to the ward Health at number 109 Via Santa Maria Antesaecula in Naples. It 'just today's news that the FAI, the Italian Environmental Fund, announced that the museum dedicated to Toto is one of the 10 "Places of the heart" in Italy, thanks to the numerous reports received. Fourth in this ranking, in fact, is precisely the Museum of Toto in Ward Health of Naples (43126 people have chosen). The District Health is the "place of the heart" from which to start to keep alive the memory of the great Neapolitan artist in the hearts of his countrymen. As part of the 'initiative "The places of the heart" is in fact promote the recovery and enhancement of the image of Toto, starting from the Ward Health, the birth place that gave origins. The intent is not only linked to the architectural renovation of a historic place, but - through the census organized by the campaign - to raise awareness of Naples towards the restoration and maintenance of the figure of a great artist who revolutionized the Italian comedy and not just .
Currently the whole historical and artistic heritage of the District Health is the subject of an important process of development, from the reopening of the Catacombs of San Gennaro entrusted to a social cooperative formed by young guides in the neighborhood. From these initiatives was born on tour "THE Golden Mile" which today promotes the treasures of the neighborhood (Museum of San Gennaro in the first place) and that will also affect sites dedicated to Toto, which are essential treasures of historical memory, cultural and artistic territory.

martedì 12 febbraio 2013

Lasagna napoletana



Piatto di carnevale tipico napoletano a base di ragù, ricotta, provola e polpettine.

lunedì 11 febbraio 2013

Storia del Baba - History of baba

Un dolce buongiorno!
Quanti conoscono la storia del tipico dolce napoletano?
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"“C’era una volta....un Re, diranno i miei piccoli amici”. Così comincia Pinocchio, una delle favole più belle della storia.
Nella storia del babà il Re c’è davvero, e non è un personaggio fiabesco: è nientedimeno che Stanislao Leszczinski, re di Polonia dal 1704 al 1735.
Stanislao era diventato re a meno di trent’anni, grazie all’appoggio di Carlo XII di Svezia. Qualche anno dopo (era il 1735) Pietro il Grande, Zar di tutte le Russie, si dimostrò molto più grande del re svedese e di quello polacco: insieme ai suoi alleati, la Prussia e l’Austria, mosse loro guerra, e li sconfisse. Stanislao però non era uno qualunque. Era il suocero di Luigi XV di Francia, che aveva sposato sua figlia Maria. Per questo motivo, dopo averlo detronizzato, come contentino gli diedero il Ducato di Lorena. Lui non ne fu troppo contento, ma si adeguò.
Privato del Regno di Polonia, e costretto in un quel piccolo regno privato, Stani si annoiava. Siccome c’aveva un sacco di tempo libero, si circondò di filosofi e scienziati, e si mise a studiare. Studia che ti studia, finì per mettere a punto un programma di collaborazione internazionale e di integrazione europea: la prima versione della UE, a memoria d’uomo.
Sulla carta, il progetto era splendido, ma l’ex monarca sapeva di non avere alcuna possibilità di attuarlo: era senza corona, e quindi senza alcun peso.
Questo stato di cose gli dava molta amarezza. Per combatterla, Stanislao aveva bisogno tutti i giorni di qualcosa di dolce. Accontentarlo,però, non era facile: i pasticcieri lorenesi dovevano lambiccarsi continuamente il cervello per preparargli qualcosa di nuovo.
Ma di fantasia ne avevano pochina, e così due giorni su tre al povero ex sovrano veniva servito il “kugelhupf”, un dolce tipico di quel territorio, fatto di con farina finissima, burro, zucchero, uova e uva sultanina. All’impasto veniva aggiunto lievito di birra, fino ad ottenere una pasta soffice e spugnosa. Stanislao il kugelhupf non lo poteva soffrire. Non che fosse cattivo: ma era, come dire, un po’ fesso, privo di personalità. E poi era asciutto, ma così asciutto che si appiccicava al palato. E non gli piacque nemmeno quando fu bagnato con una salsa di vino Madera, zucchero e spezie.
Spesso non l'assaggiava nemmeno.
Poi tornava ai suoi progetti per un mondo più giusto, senza vincitori né vinti (così quei maledetti che l’avevano sbattuto laggiù sarebbero stati serviti).
Insomma, Stanislao Leszczinski viveva in una prigione: dorata, ma pur sempre una prigione. E’ comprensibile perciò che ogni tanto, per non pensare al passato, che gli faceva tristezza, e al futuro, che gli faceva paura, alzasse un po’ il gomito.
Fedele ai suoi ideali di uguaglianza, beveva di tutto: a cominciare dai vini della Mosa e della Mosella, orgoglio della Lorena. Ma poichè da quelle parti gli inverni sono lunghi, freddi e nevosi, spesso gli ci voleva qualcosa di più forte. E lui l’aveva trovato: era il rhum, un’acquavite derivata dalla canna da zucchero, importata dalle Antille. Era buono, era tosto, e quindi era proprio quel che ci voleva.
Un giorno Stanislao, che aveva già ingollato vari bicchierini di rhum, si accorse di avere una gran voglia di un buon dolce. Di qualcosa di veramente speciale. Perciò, quando il suo maggiordomo gli piazzò sotto il naso l’ennesima porzione di kugelhupf, l’allontanò rabbioso.Poi impadronitosi del piatto che il servitore teneva timoroso tra le mani, lo scagliò sulla tavola, lontano da sé.
Il piatto terminò la sua corsa contro la bottiglia di rhum posata lì accanto, e la rovesciò. Prima che qualcuno potesse intervenire a risollevarla, il liquore aveva completamente inzuppato il kugelhupf.
Sotto gli occhi ancora corrucciati di Stanislao ebbe luogo una straordinaria metamorfosi: la pasta lievitata dell’insipido dolce lorenese, per solito di colore giallastro, assunse rapidamente una tonalità calda, ambrata, e un profumo inebriante comincò a diffondersi intorno.
Nella sala da pranzo c’era un silenzio che si sarebbe potuto tagliare col coltello. Invece Stanislao, sotto lo sguardo stupefatto della servitù, sollevò il cucchiaino d’oro (la mano gli tremava un po’), prelevò qualche frammento di questa Chimera: di quest’ibrido che si era materializzato sotto i suoi occhi, e lo portò alla bocca.
Quel che provò lo sappiamo. Lo abbiamo provato tutti la prima volta che lo abbiamo assaggiato il babà. Perché nessuno può dimenticare il primo istante in cui si è trovato faccia a faccia con Lui (nessuno, tranne i napoletani: in genere, per loro questo momento arriva quando sono troppo piccoli per ricordarsene).
Fu questa, una giornata memorabile per l’umanità.
All’invenzione casuale del dolce inventato dal Re polacco tra le brume della Lorena: mancava il nome.Fu sempre Re Stanislao a dedicare questa sua creazione ad Alì Babà, protagonista del celebre racconto tratto da “ Le Mille e Una Notte”. Libro che il sovrano amava leggere e rileggere nel suo lungo soggiorno a Luneville .
Il babà da Luneville arrivò presto a Parigi,alla pasticceria Sthorer. Qui in tanti lo conobbero e lo apprezzarono. A portarlo successivamente a Napoli,dove assunse la forma definitiva assai caratteristica (quella di un fungo) furono i “monsù”,chef che prestavano servizio presso le nobili famiglie napoletane.
E da allora il babà elesse Napoli a proprio domicilio stabile. Un’ultima considerazione: nella cucina napoletana esiste più d’un dolce che – per il suo sapore – “po’ ghì annanz’o Rre”: può essere presentato al re. Ma il babà è l’unico dolce che dinanzi al Re non c’è andato: c’è nato.
P.S.: I progetti utopistici di Re Stanislao si realizzarono in pieno: di fronte a una guantiera di babà tutte le controversie si appianano, e la Pace e la Concordia regnano sovrane.
Un grande sapore ha sempre la meglio sui dissapori: grandi o piccoli che siano. "
FONTI http://www.baba.it/storia.htm





A sweet hello!
How many know the story of the typical Neapolitan dessert?
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"" Once upon a time .... a King, will my little friends. "So begins Pinocchio, one of the most beautiful stories of history.
In the history of the King baba is real, and not a character from a story: it is none other than Stanislaw Leszczynski, King of Poland from 1704 to 1735.
Stanislaus had become king in less than thirty years, thanks to the support of Charles XII of Sweden. A few years later (it was 1735) Peter the Great, Czar of all the Russias, proved to be much larger than the Swedish king and the Polish along with its allies, Prussia and Austria, moved their war, and defeated them . Stanislaus but it was not any one. He was the father of Louis XV of France, who had married his daughter Maria. For this reason, after having dethroned, as a sop gave him the Duchy of Lorraine. He was not too happy, but she adapted.
Deprived of the Kingdom of Poland, and forced into a small kingdom that private Stani was bored. Since c'aveva a lot of free time, he surrounded himself with philosophers and scientists, and began to study. Studies that I study, eventually to develop a program of international cooperation and European integration: the first version of the EU, in living memory.
On paper, the project was magnificent, but the former monarch knew he had no chance to implement it: it was without a crown, and therefore without any weight.
This state of affairs gave him a lot of bitterness. To fight, Stanislaus needed every day for something sweet. Satisfy him, however, was not easy: the confectioners Lorraine had to constantly racking their brains to prepare something new.
But fancy Oktoberfest they had, and so two days out of three poor former king was served "Kugelhupf", a typical dessert of the territory, made with fine flour, butter, sugar, eggs and raisins. The mixture was added yeast, until the dough is soft and spongy. Stanislaus the Kugelhupf could not stand him. Not that it was bad, but it was, well, a bit 'stupid, devoid of personality. And then it was dry, but so dry that clung to the palate. And did not like it even when it was wet with a Madeira wine sauce, sugar and spices.
Often not even tasted.
Then he returned to his plans for a more just world, without winners or losers (so damn who had put out there would have been served).
In short, Stanislaw Leszczynski lived in a prison: golden, but still a prison. E 'therefore understandable that every now and then, not to think of the past, which made him sad, and the future, which frightened him get up a little' elbow.
Faithful to its ideals of equality, drank everything: starting with the wines of the Meuse and the Moselle, Lorraine pride. But since those parts the winters are long, cold and snowy, often he needed something stronger. And he had found it: it was the rum, brandy derived from sugar cane, imported from the West Indies. It was good, it was tough, and then it was just what we wanted.
One day Stanislaus, who had already swallowed several glasses of rum, realize that he had a great desire to a good cake. Of something really special. So when his butler stood under the nose yet another portion of Kugelhupf, the away rabbioso.Poi took control of the pot that held the fearful servant in his hands, threw it on the table, away from you.
The dish ended his race against the bottle of rum placed beside it, and poured. Before anyone could intervene to lift her, the liquor had completely soaked the Kugelhupf.
Under the eyes still frown of Stanislaus took place an extraordinary metamorphosis: the dough dell'insipido sweet Lorraine, for usually yellowish, quickly assumed a warm, amber, and a heady scent Cominco to spread around.
In the dining room there was a silence that could be cut with a knife. Instead Stanislaus, under the astonished gaze of the servants, he lifted the spoon of gold (his hand was trembling a little '), withdrew a few fragments of this Chimera: of this hybrid that had materialized before his eyes, and brought him to mouth.
That he felt know. We tried all the first time we tasted the baba. Because no one can forget the first moment when he found himself face to face with him (no one except the Neapolitans: in general, for their moment comes when they are too young to remember).
This was a memorable day for humanity.
The invention of the random sweet invented by the Polish King in the mists of Lorraine: nome.Fu always lacked the King Stanislaus was created to dedicate this to Ali Baba, the protagonist of the famous story from "The Thousand and One Nights." Book that the king loved to read and reread during his long stay in Luneville.
The baba from Luneville soon arrived in Paris, the pastry Sthorer. Here many who knew him and appreciated him. To take it later in Naples, where he took the final form very characteristic (that of a mushroom) were the "monsù" chef who served the Neapolitan noble families.
And since then the baba chose Naples to his home stable. One final thought: in Neapolitan cuisine there is more of a dessert - for its flavor - "po 'GHI annanz'o Rre" can be presented to the king. But the baba is the only dessert that went before the King there: there is born.
PS: The utopian projects of King Stanislaus were realized in full: in front of a tray of baba all disputes level out, and the Peace and Concord reign supreme.
A great taste always prevails over disagreements: big or small. '
SOURCES http://www.baba.it/storia.htm

sabato 9 febbraio 2013

Festa di Carnevale


CENA ANNI 80

CENA ANNI 80

ore 21,00

Cocktail di gamberetti in salsa rosa; 
Insalata russa e caviale; 
Cascata di prosciutto di Cormons ed aspic di melone; 

Tortellini fatti in casa con panna, prosciutto e piselli; Farfalla di Gragnano con salmone affumicato, vodka e porro croccante; 

Orecchia di elefante con purè di patate al limone; 

Tiramisù!
Vino e musica della casa...
80.000£ire....... 40 euro

E' gradita la prenotazione: 081 662721

Ristorante La Barrique
Piazzetta Ascenzione 9 - 80126 Napoli

venerdì 8 febbraio 2013

Napoli: City - Sightseeing

On April 3, 2004 after the City Sightseeing Naples. Three routes proposed able to gape tourists from all over the world, Neapolitans in mind:

Line A - Places of Art: P.za Hall - Largo Castello
  Line B - The Bay of Naples: P.za Hall - Largo Castello
  Line C - San Martino: P.za Municipio - Largo Castello

duration:
Line A - Places of Art: 61 '
Line B - The Bay of Naples: 72 '
Line C - San Martino: 90 '


The view from four meters high offers, in fact, all a different horizon. Cross the old town, the ancient heart button and a thousand traditions, seeing, side streets, the characteristic narrow streets of the old town and the richness of its museums, the waterfront ascend the hill of Posillipo, enjoying the sight of one of the bays the most romantic in the world. In front of the Vesuvius, with its majestic figure protects the entire bay. And then the Naples alive, the parlor of the city, the streets of luxury and big brands to get through to the most panoramic of the city: St. Martin's often quoted in poems and songs. Art, history, traditions, customs, but also social life and actuality are the ingredients that make it truly unique our paths.




Il 3 Aprile 2004 nasce il City Sightseeing Napoli. Tre i percorsi proposti capaci di far restare a bocca aperta i turisti di tutto il mondo, napoletani in testa:
 
Linea A - I luoghi dell'Arte: P.za Municipio - Largo Castello
 Linea B - Le vedute del Golfo: P.za Municipio - Largo Castello
 Linea C - San Martino: P.za Municipio - Largo Castello
 
Durata:
Linea A - I luoghi dell'Arte: 61'
Linea B - Le vedute del Golfo: 72'
Linea C - San Martino: 90'
 
La vista da quattro metri d’altezza regala, di fatto, a tutti un orizzonte diverso. Si attraversa il centro storico, cuore antico e pulsante di mille tradizioni, intravedendo, nelle strade laterali, i caratteristici vicoli angusti della città vecchia e la ricchezza dei suoi musei; dal lungomare si risale la collina di Posillipo, godendo la vista di uno dei golfi più romantici del mondo. Di fronte, il Vesuvio che, con la sua figura maestosa protegge l’intera baia. E poi la Napoli viva, il salotto buono della città, le strade del lusso e delle grandi griffe per arrivare fino al punto più panoramico della città: San Martino, tanto citato in poesie e canzoni. Arte, storia, tradizioni, costumi ma anche mondanità e attualità sono gli ingredienti capaci di rendere davvero unici i nostri percorsi.