The Galleria Umberto I is a shopping mall built in Naples between 1887 and 1890, the area on which stands the gallery was already intensely urbanized in the sixteenth century and was characterized by a maze of streets parallel connected by short alleys, from Via Toledo sboccavano in front of Castel Nuovo. These alleys enjoyed a bad reputation because there were taverns, houses of ill repute and drunk there crimes of all kinds. The fame acquired over the centuries the area was maintained for most of the nineteenth century. In the eighties of the nineteenth century, the degradation touched extremes: in the streets rose six-story buildings, the level of hygiene was poor and it is no wonder that between 1835 and 1884 in this area had occurred nine cholera epidemics. Under the pressure of public opinion after the epidemic of 1884 he began to consider government intervention. In 1885 was passed the Law for the rehabilitation of the city of Naples (that time was just said the reorganization), whereby the area of Santa Brigida received a new territorial definition. Were a number of proposals, the project turned out winning was to engineer Emmanuel Rocco, then taken up by Antonio Curri and enlarged by Ernesto di Mauro later. This project included a gallery with four arms that intersected in a cruise octagon covered by a dome. The demolition of existing buildings (excluding building Capone) began May 1, 1887 and November 5 of the same year was the first stone building. Within three years, namely 19 November 1890, the new gallery was inaugurated.
La Galleria Umberto I è una galleria commerciale costruita a Napoli tra il 1887 e il 1890 La zona su cui sorge la Galleria era già
intensamente urbanizzata nel XVI secolo ed era caratterizzata da un groviglio di
strade parallele raccordate da brevi vicoli, che da via Toledo
sboccavano di
fronte a Castel Nuovo. Questi vicoli godevano di cattiva fama in quanto vi si trovavano
taverne, case di malaffare e vi si consumavano
delitti di ogni genere. La fama conquistata nei secoli dalla zona si mantenne
per quasi tutto l'Ottocento. Negli anni ottanta del XIX secolo il degrado toccò punte estreme: nei vicoli si
levavano edifici a sei piani, la situazione igienica era pessima e non fa
meraviglia che tra il 1835 ed
il 1884 in questa area si fossero verificate ben nove epidemie
di colera. Sotto la spinta
dell'opinione pubblica, dopo l'epidemia del 1884 si cominciò a considerare un intervento governativo. Nel 1885 fu approvata la
Legge per il risanamento della città di Napoli (quel periodo
fu appunto detto del risanamento), grazie alla quale la zona di Santa
Brigida ricevette una nuova definizione territoriale. Furono presentate varie
proposte, il progetto che risultò vincente fu quello dell'ingegner Emmanuele Rocco, poi ripreso da Antonio Curri ed ampliato da Ernesto di Mauro successivamente. Tale progetto
prevedeva una galleria a quattro braccia che si intersecavano in una crociera
ottagonale coperta da una cupola. Le demolizioni degli
edifici preesistenti (ad esclusione del palazzo
Capone) iniziarono il 1 maggio 1887 ed il 5 novembre dello stesso anno fu posta la prima pietra dell'edificio.
Nel giro di tre anni, precisamente il 19 novembre 1890, la nuova galleria
veniva inaugurata.
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