The church of San Giovanni a Carbonara is a church in Naples XIV century, one of the richest works of art in the city. It is located in the street of the old town, so named because it was designed in medieval times as a place for the disposal of waste incinerated. The construction of the church began in 1339, thanks to donations from the Neapolitan nobleman Walter Galeota, on the site of a small convent of the Augustinians. The expansion that, at the beginning of the fifteenth century, was commissioned by King Ladislaus (who wished to be buried here), led to the construction of a new cloister next to the existing and the church was decorated with marble. Restored in 1856, was severely damaged during the bombing of 1943.
EXTERNAL
A scale of piperno by Ferdinando Sanfelice (1707 or 1708), dramatic breadth and particular form (double ramp pincer), leads to the entrance of the church. This is characterized by a simple façade has a Gothic portal with two pillars and a bezel adorned with frescoes by the Lombard painter Leonardo da Besozzo. Near the arc there are eight coats of Anjou and the figure of the shining sun, the symbol of the noble family Caracciolo del Sole The church incorporates two other churches, including the church of Santa Monica and the church of Consolation in Carbonara, while structurally contiguous to the church Pietatella a Carbonara.
The interior
The interior has a Latin cross with a single rectangular nave, the roof trusses and the apse covered by a cruise with chapels added in later times. The high altar with a balustrade (1746), has a multi-colored marble flooring and is placed between two windows line typically Gothic. The complex, behind the altar, in the apse, the wonderful tomb of King Ladislaus, there are also other chapels and sculptures and paintings of particular relevance admirable in the aisle or in the sacristy, which contains a large number of works delVasari .
La chiesa di San Giovanni a Carbonara è una chiesa di Napoli di epoca trecentesca, tra le più ricche di
opere d'arte della città. È ubicata nell'omonima strada del centro storico,
così chiamata in quanto era destinata in epoca medievale a luogo di scarico dei
rifiuti inceneriti. La costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1339, grazie alle donazioni
del patrizio napoletano Gualtiero Galeota, sul luogo dove sorgeva un piccolo
convento di agostiniani. L'ampliamento che, all'inizio del quattrocento, fu voluto da Re Ladislao (che qui desiderava
essere sepolto), portò alla costruzione di un nuovo chiostro a fianco di quello
preesistente e la chiesa fu abbellita con marmi pregiati. Restaurata nel 1856, fu severamente
danneggiata durante i bombardamenti del 1943.
L’ESTERNO
Una scala di piperno, realizzata da Ferdinando Sanfelice (1707 o 1708), scenografica per ampiezza e forma particolare
(doppia rampa a tenaglia), conduce all'ingresso della chiesa. Questa,
caratterizzata da una semplice facciata, presenta un bel portale gotico con due pilastri ornati
ed una lunetta affrescata dal pittore lombardo Leonardo da Besozzo. Nei pressi dell'arco si
trovano otto stemmi angioini e la figura del sole splendente, simbolo della
famiglia nobiliare Caracciolo
del Sole. La chiesa ingloba altri due edifici di culto, quali la chiesa di
Santa Monica e la chiesa della Consolazione a Carbonara; mentre è contigua
strutturalmente all chiesa della
Pietatella a Carbonara.
L'interno
L'interno è a croce latina con un'unica navata rettangolare, il soffitto a capriate e
l'abside coperta a crociera con cappelle aggiunte in tempi
posteriori. L'altare maggiore con balaustra (1746), presenta una pavimentazione
a marmi policromi ed è posto tra due finestroni a linea tipicamente gotica. Il
complesso presenta, alle spalle dell'altare, nell'abside, il meraviglioso monumento
funebre a re Ladislao; inoltre vi sono altre cappelle e diverse sculture e pitture
di particolare rilevanza ammirabili nella navata o nella sacrestia, che
custodisce un cospicuo numero di opere delVasari.
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