Giovanni Brancaccio (Pozzuoli, 1903 – Napoli, 12 febbraio 1975) è stato un pittore
incisore italiano. Frequenta l'Istituto d'Arte di Napoli e consegue il diploma
nel 1923. Insegna incisione dal 1925 al 1935. In giovane età
realizza scenografie per gli spettacoli teatrali dei De Filippo. Dal 1929
aderisce alla corrente artistica denominata Novecento e ne diviene rilevante esponente in ambito napoletano. Nel
1929 partecipa all'Esposizione Internazionale di Barcellona. Negli anni '30 si
dedica anche alla scultura. Dal 1930 al 1938 partecipa alle varie edizioni
della Biennale di Venezia e dal 1931 al 1959 alla Quadriennale di Roma. Nel 1936 inizia a dedicarsi alla tecnica dell'affresco eseguendo alcune decorazioni alla Triennale di Milano. Nel 1940 diventa titolare della cattedra di decorazione
dell'Accademia di Belle Arti di Napoli e direttore dal 1951 al 1971. Negli anni
'50 realizza una serie di affreschi e mosaici per Il Palazzo delle Poste di
Milano, nella chiesa della Città universitaria di Roma, presso la sede della Banca
Nazionale del Lavoro di Milano e ad Arcumeggia. Nel 1959 vince il Premio
Michetti e nel 1959 il premio Bagutta. Negli anni Trenta esegue bozzetti e opere
di grandi dimensioni con rappresentazioni di procaci nudi femminili immersi in
paesaggi ricchi di acque e di boscaglia. Appartengono a questo periodo: Scena
campestre (1939), Ragazza allo specchio (1939) Nudo (1940), Giovinetta che
suona il mandolino (1940) e Figure (1941). Il tema delle 'bagnanti', dal 1940 in poi, diventa
ricorrente anche se durante la guerra si registra un'evoluzione drammatica.
Giovanni Brancaccio (Pozzuoli, 1903 - Naples, February 12, 1975) was an Italian engraver painter. He attended the Art Institute of Naples and graduated in 1923. Teaches engraving from 1925 to 1935. At a young age creates sets for the theater of De Filippo. Since 1929 adheres to the artistic movement called the twentieth century and became significant exponent in the Naples area. In 1929 he participated at the International Exposition in Barcelona. In the 30s he devoted himself to sculpture. From 1930 to 1938 involved in the various editions of the Venice Biennale, and from 1931 to 1959 the Rome Quadrennial. In 1936 he began to devote himself to the technique of performing some decorations at the Milan Triennale. In 1940 he became professor of decoration of the Academy of Fine Arts in Naples and director from 1951 to 1971. In the 50s he made a series of frescoes and mosaics for the Post Office building in Milan, in the church of the City University of Rome, at the headquarters of Banca Nazionale del Lavoro of Milan and Arcumeggia. In 1959 he won the Premio Michetti and in 1959 the prize Bagutta. In the thirties performs sketches and large-scale works with representations of provocative female nudes immersed in landscapes rich in water and scrub. Belong to this period: Scene country (1939), Girl in the Mirror (1939) Nude (1940), Young girl playing the mandolin (1940) and Figure (1941). The theme of 'bathers', from 1940 onwards, it becomes recurrent although during the war there was a dramatic evolution.
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