sabato 26 maggio 2012
SAPRI
From 1811 to 1860 he was part of the district Vibonati, belonging to the District of Kingdom Hall of the Two Sicilies. From 1860 to 1927, during the Kingdom of Italy was part of the district of Vibonati, belonging to the district of Sala Consilina. Sapri is known for the tragic expedition of Carlo Pisacane 28 June 1857, recorded in verse by the famous poem "Spigolatrice Sapri" Louis Mercantini. The expedition failed Pisacane, removing the possibility of establishing a kingdom in southern Italy and Murat opened the way for the Expedition of the Thousand.
The tragic enterprise is commemorated by an obelisk located in Largo in the first centenary of the fourteenth century, a statue of Pisacane from the first half of last century in the public garden, and a representation in bronze representing "Spigolatrice" (woman who collects the ears left on the soil after the harvest) lying suggestively on the rock of the Scialandro, ideally reaching out to the bay where the three hundred Sapri landed. Every summer, the expedition is commemorated by a costumed re-enactment of the landing.
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Vibonati, appartenente al Distretto di Sala del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Vibonati, appartenente al Circondario di Sala Consilina. Sapri è nota soprattutto per la tragica Spedizione di Carlo Pisacane del 28 giugno del 1857, ricordata in versi dalla famosa poesia la ”Spigolatrice di Sapri“ di Luigi Mercantini. La Spedizione di Pisacane fallì, allontanando la possibilità dell'instaurazione di un Regno murattiano nell'Italia meridionale ed aprì la strada alla Spedizione dei Mille. La tragica impresa è commemorata da un obelisco eretto nel primo centenario situato a Largo dei Trecento, da una statua di Pisacane risalente alla prima metà del secolo scorso nella villa comunale e da una raffigurazione in bronzo che rappresenta la "Spigolatrice" (figura femminile che raccoglie le spighe rimaste sul terreno dopo la mietitura) suggestivamente adagiata sullo scoglio dello Scialandro, idealmente protesa verso la baia di Sapri dove i trecento sbarcarono. Ogni estate, la spedizione viene ricordata da una rievocazione in costume dello sbarco.
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